Preferisco pensare alla scrittura come ad una testimonianza delicata, un gesto di affetto nei riguardi di una memoria che se ne va e muore anzitempo. Una esperienza che ti fa cambiare l’angolo dello sguardo, un arricchimento di prospettiva. Accompagnata forse da un infantile desiderio di seduzione.
Dacia Maraini, Amata scrittura, BUR, 2002
Scrivere. Quanta fatica costa scrivere. Mettersi pazientemente seduti davanti a un foglio bianco, a una pagina di word rilucente, iniziare a buttar giù le prime incriccate righe di testo, per vedere dove si va a parare, per capire se la concatenazione di pensieri, opere e “missioni” restituisce potente l’immagine che ci frulla nel cervello… Allora proviamo a fare un punto, giusto per avere almeno un concreto e indicativo blocco di partenza sul quale si possa essere tutti formalmente d’accordo: Il successo in qualunque campo è il risultato di un impegno costante e assiduo. Non esistono scorciatoie, né improvvisi doni divini. Bisogna star lì e battere duro il ferro sull’incudine. Fine.
Anche il mestiere di scrivere non fa eccezioni e quest’anno, nella D-12 che abbiamo scelto per la prima edizione di Lettori Superiori, c’è uno scrittore che amerete fin da subito: David Benioff. La coda dell’occhio vi sarà già caduta sulle immagini che non a caso abbiamo selezionato per questo post. Troy, GOT, Wolverine. Sapete cos’hanno in comune questi tre capolavori? Il nostro David Benioff. È incredibile leggere nelle note biografiche dell’autore quanto vasta e munifica sia fino ad oggi la sua carriera di sceneggiatore. Ma la fecondità del suo genio va di pari passo con la passione per la lettura. Un’attività imprescindibile, totalizzante e profonda che nutre il seme del genio di Benioiff.
Un altro grande autore sempre nord americano, Stephen King, racconta spesso che il suo obiettivo è quello di scrivere almeno sei pagine al giorno, senza dar peso o importanza alla qualità del risultato, ma come puro e indispensabile allenamento al mestiere. Sempre King, a proposito della lettura dice:
“L’importanza della lettura consiste nel creare leggerezza e intimità nel processo della scrittura, permettendoti di approdare nel territorio degli scrittori con le carte in regola. Leggere costantemente ti traghetterà in un luogo dove potrai scrivere ardentemente come trasportato al di furi della tua coscienza[1]”.
Ma torniamo a David Benioff. Il libro che troverete sullo scaffale di classe marcherà un preciso punto di svolta nella vostra carriera di lettori, qualunque tipo di lettori voi siate. Non credo che nessuno di voi riuscirà a tornare a casa indenne dopo aver accompagnato Lev e Kolja per le strade di Piter (San Pietroburgo, ovvero, Leningrado), nell’importantissima missione datagli dal colonnello dell’esercito: trovare una dozzina di uova.
Esiste una pagina su wikipedia dedicata ad elencare tutti i film tratti dai libri di Stephen King.
Beh nel caso qualcuno di voi ne esca con le ossa rotte ma con un’incontenibile voglia di provare a raccontare una storia, abbiamo ciò che fa per voi: un luogo dove scrivere e confrontarsi con autori e esperti. Si chiama Porto delle storie, organizza laboratori di scrittura e si ispira alla scuola 826 Valencia di Dave Eggers che… Beh non vi posso dire tutto.
Non sottovalutate quindi la possibilità di investire parte della vostra vita a diventare degli sceneggiatori, o degli storyteller, in una parola degli scrittori; che forse un tempo Litterae non dant panem, ma oggi può dare di che riempire il frigo. Leggere e scrivere. Questo sarà il motto che accompagnerà i mesi a venire con voi Lettori Superiori!.
Buona lettura e buona scrittura, quindi.
[1] https://theunfinishedbookshelf.com/blog/on-writing-stephen-king#:~:text=%E2%80%9CReading%20is%20the%20creative%20centre,writing%20a%20little%20more%20intuitive.