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“Il dolore crea spigoli appuntiti anche sulle cose morbide, quelle che prima erano comode”. Questo romanzo è un crescendo di emozioni dolorose della protagonista Desi “scritto come si pronuncia, non Daisy”. È lei che ci racconta gli avvenimenti dal suo punto di vista e spesso anche ciò che vorrebbe dire ma non ha il coraggio di pronunciare.
Desi e Simo sono migliori amiche, ricche e spensierate, una di quelle amicizie che si pensa durino tutta la vita. Cosa succede allora nell’arco di tempo di una vacanza estiva per stravolgere questo rapporto? Perché Simo non risponde ai messaggi anche quando le comunica che il fratello ha avuto un incidente in moto ed è in coma?
Si dispera nel mandarle messaggi in cerca di conforto e aiuto, ma dopo averne inviati centonovantotto senza alcuna risposta le sembra “urlare in un canyon deserto”. Si ritrova con dei genitori assenti, preoccupati solo per il fratello che ha perso la voglia di vivere. Viene solo rimproverata o totalmente ignorata e i silenzi in casa non aiutano a farla sentire importante per qualcuno. Desi non riconosce più i genitori, soprattutto la madre che sembra essere “un’altra che le assomiglia soltanto” e nella sua mente inizia a chiamarla: “Essa”. Con questa parola gli autori riescono a dare il senso di distacco che si crea tra madre e figlia e che fa sentire quest’ultima “in un immenso abisso in cui cerco di non naufragare”. Sembra che il suo solo “amico” sia rimasto il frigorifero, che immagina le parli con i suoi ronzii, il solo ad accorgersi della sua esistenza.
Arriva in classe un nuovo compagno, tenebroso, con cicatrici visibili sul collo e il cappuccio della felpa in testa: Jader Neri. Sono più i giorni che è assente che quelli che frequenta la scuola. In qualche modo Desi se ne sente attratta, anche se è consapevole di non avere nulla in comune con lui. Riuscirà la protagonista ad accorgersi che il ragazzo sbagliato non è quello sbagliato e chi è il ragazzo sbagliato che in realtà è quello giusto?
Il finale non è affatto scontato, un susseguirsi di emozioni e colpi di scena.
È un libro fantastico, leggendolo mi sono sentita come se fossi presente nella vita di Desi e potessi assorbire tutti i suoi stati d’animo, grazie soprattutto alla scrittura facile e lineare. Ho percepito il dolore di questa ragazza perché tutti una volta nella vita ci siamo sentiti come lei: “un mucchietto di schegge, ma non voglio disperderle, metti caso che un giorno trovo una colla per riattaccarle e tornare com’ero”.
Lavinia Federighi
Il ragazzo sbagliato racconta della vita di una ragazza di nome Desi che, durante l’estate, perde i rapporti con la sua cara amica Simo e con suo fratello maggiore Pippi che ha avuto un incidente stradale. L’unica nota positiva della vita di Desi è l’arrivo di Jader, un misterioso nuovo compagno di classe grazie al quale cambieranno molte cose per lei.
Questo romanzo tratta tematiche tipiche dell’adolescenza e delle sue difficoltà: la solitudine, il dolore, il valore della famiglia, dell’amicizia e la perdita. Il tema del ragazzo “sbagliato” è molto utilizzato nei racconti e nelle storie d’amore. Spesso si tratta di un ragazzo che sembra perfetto, ma si scopre avere dei difetti o comportamenti che rendono la relazione difficile. Nel libro, però, è altrettanto importante la storia dell’amicizia tra Desi e Simo che ho trovato molto interessante anche se mi ha fatto un po’ arrabbiare con la protagonista: io avrei agito diversamente con l’amica Simo, infatti avrei cercato di risolvere la questione e non di evitarla.
Questo libro è adatto ai ragazzi dell’età compresa tra i 14 e i 18 anni poiché viene utilizzato un linguaggio molto comune e comprensibile. A me è piaciuto perché è ben scorrevole e mi sono riuscita ad immedesimare in Desi nelle sue imprese.
Giulia Rocchi
“Il ragazzo sbagliato” è un libro scritto da Giada Borgatti e Cristiano Cavina, la prima pubblicazione è del 2023 ed è stato pubblicato dalla casa editrice Bompiani, è un libro che in se mischia alcuni generi, io ci ho ritrovato una parte di romance ed una parte di racconto introspettivo nel quale il lettore si domandava se un personaggio come Desi, la protagonista, possa essere contemporaneamente così chiaro e complicato. Il libro comincia quando Desi una ragazza qualunque di 17 anni deve salutare la sua migliore amica che andrà in Messico per una vacanza in famiglia, subito dopo la sua partenza il fratello di Desi a cui lei è estremamente legata fa un incidente in moto e rimane in ospedale per molte settimane. Desi cerca in quella situazione difficile la sua migliore amica che però smette di risponderle al telefono, lasciandola così completamente sola ad affrontare l’incidente visto che i genitori non le badano più perché troppo occupati con suo fratello. Il ritorno a scuola per Desi è traumatico il fratello è ancora in riabilitazione e la sua migliore amica non le parla e non la guarda nemmeno, anzi comincia a fare tutto ciò che faceva con lei con un’ altra ragazza della loro classe. In una situazione simile per Desi è impossibile non notare il nuovo ragazzo della sua classe, molte assenze e poca voglia di stare a scuola; e inizia a farci amicizia per poi rendersi conto che forse da parte sua c’è qualcosa di più. Personalmente lo considero un libro semplice e dal linguaggio scorrevole con una trama che però si sviluppa in modo un pò confuso e con un finale inaspettato, ma non in maniera positiva. La trama in se non è male, tuttavia non mi è piaciuto lo sviluppo delle vicende e come è stato scritto perché sembra insensato e senza alcun nesso logico. Tuttavia ritengo che la storia per quanto faticosa da seguire sia interessante e il libro è stato scritto in maniera da poter essere letto velocemente e senza intoppi.
Agnese Angi
Il ragazzo sbagliato è un romanzo scritto da Giada Borgatti e Cristiano Cavina della lunghezza di 298 pagine di carattere piuttosto ampio. Parla di questa ragazza di non Desi, “scritto come si pronuncia”, che ci racconta in prima persona gli avvenimenti e i suoi sentimenti da quando la sua ormai ex migliore amica che inseguito alla sua partenza per il Messico, non le spiccica più parola né le scrive; neanche quando Desi comunica alla sua amica dell’incidente fatto da suo fratello maggiore, Pippi. Praticamente come sconosciute tornano a scuola e non si degnano neanche di uno sguardo sfuggente, all’improvviso in classe a salvarla arriva lui. Jader, il ragazzo misterioso dalla felpa con cappuccio. Le cose iniziano ad essere interessanti, che succederà?
A me personalmente questo libro non mi ha fatto impazzire, l’ho trovato per la maggior parte del tempo piatto e monotono, non mi diceva nulla essenzialmente. Io sono una persona che legge molto e come lettrice mi ritengo parte di quel gruppo che se un libro non li prende fin dall’inizio non continuano la lettura, ma stavolta avevo deciso di persistere e dare una chance a questo. L’unico modo in cui mi sento di descrivere l’andamento del racconto come l’holter, ossia il monitor cardiaco che si trova in ospedale. Il battito era completamente piatto con tanto di suono che segna l’immobilità cardiaca. Quando ho iniziato a perdermi d’animo eccolo lì, un battito si è registrato sul monitor, poi un altro e un altro ancora sempre più forte fino all’ultima pagina del libro dove ho registrato il battito più forte di tutti. In modo meno teatrale ritengo che il finale sia stato magnifico e inimmaginabile, almeno per me. Tutto sommato il libro non è stato male ma molte persone potrebbero smettere la lettura prima di arrivare alla parte interessante del racconto e sarebbe un dispiacere. Lo consiglierei agli amanti del romanzo rosa e a chi non perde le speranze su un libro o che vive per i finali scoppiettanti.
Piva Aurora
Il libro “il ragazzo sbagliato” scritto da Giada Borgatti e Cristiano Cavina pubblicato nel 2002 dalla casa editrice “Bompiani” è un romanzo che tratta perfettamente le gioie e i dolori dell’adolescenza, in particolare di Desi che vive una vita perfetta fino a quando tutto non va in frantumi. La sua storia viene scoperta pezzo per pezzo; la narrazione infatti comincia dopo l’estate, all’inizio della scuola, quando Desi si sentirà abbandonata dalla sua migliore amica che, partita per il Messico, non le risponderà più ai messaggi, neanche dopo il tremendo incidente in moto di suo fratello: perché Simo non le parla più? Un suo vecchio compagno di classe proverà spesso a confortarla e ad essere presente per lei, ma Desi non sa accettarne l’ aiuto e proverà a evitarlo in tutti i modi.
Troverà invece conforto in un nuovo compagno di classe, il classico ragazzo bello e impossibile, tenebroso e misterioso. Desi riuscirà a trovare il suo cuore sotto la felpa col cappuccio e le cicatrici sul collo?
La narrazione avviene soprattutto tramite monologhi o riflessioni interiori della protagonista: Desi non parla molto da quando è accaduto l’incidente, tende ad isolarsi e spesso trova difficoltà a parlare dei suoi sentimenti o ad esprimere i suoi dolori. L’unico con cui riesce a parlare di tutto è il suo frigorifero di casa, a cui affida tutto ciò che gli passa per la testa.
Mi ha colpito molto la descrizione del rapporto teso e conflittuale tra Desi e sua madre, Essa, così come freddamente la chiama sua figlia, reso in una maniera feroce che mi ha ricordato la distanza e i silenzi tra Antoinette e Mrs Kampf ne “Il ballo” della Nemirovskj. Desi dice anche che i silenzi insegnano, soprattutto i silenzi tra persone che hanno fatto sempre rumore, e sono d’accordo con lei, i silenzi insegnano a ritrovare la fiducia nella vita e in noi stessi; e lei lo inizia a scoprire solo quando deve fare i conti con se stessa.
“Il dolore crea spigoli appuntiti anche sulle cose che prima erano morbide, quelle che prima erano comode” è sicuramente la frase che più mi è rimasta impressa e che reputo estremamente veritiera.
Consiglierei questo libro a chi crede che non ci sia via di uscita, né possibilità di risalire dal fondo, a chi deve riprendere fiato. Chi lo leggerà nella fase dell’adolescenza sicuramente avrà uno specchio in cui ritrovare almeno una parte o un dettaglio emotivo di sé.
Marretti Elisa
La protagonista del libro è Desi, una ragazza italiana di quasi diciassette anni, dai capelli biondi e lunghi che poi taglierà. Desi frequenta il terzo anno di scuola superiore, vive con la sua famiglia composta da mamma, papà e un fratello maggiore, ed è una persona solare ed estroversa, ma ad un certo punto della sua vita sarà sconvolta da un tragico evento che la porterà a chiudersi in se stessa.
Poi c’è Jader Neri, il nuovo compagno di classe, l’antagonista di questa storia, se così si può dire: non sappiamo molto di lui e della sua provenienza, fisicamente è molto alto, sempre incappucciato e ha diverse cicatrici sul collo, viene pochissimo a scuola e un giorno arriverà in classe scortato dalla polizia. Insomma, tutto lascia intuire che sia proprio un “ragazzo sbagliato”. Ma sarà veramente così?
La vicenda di questo romanzo sviluppa e approfondisce temi molteplici e spesso delicati come i rapporti con la famiglia, il dolore, le amicizie, la difficoltà nell’esprimere le proprie emozioni, le perdite.
Temi difficili con i quali ciascuno di noi è chiamato a confrontarsi nella sua quotidianità di adolescente, senza spesso averne i giusti strumenti. Ma nessuno ti darà un appuntamento per iniziare a crescere, no? Così come a Desi, le cose ci accadono all’improvviso e sarà nostro compito affrontarne le sfide.
Il messaggio che il libro vuole lasciare ai giovani lettori, secondo me, è quello di essere grati alle persone che ci stanno attorno, imparare a credere in se stessi e a considerare quanto chiedere aiuto al momento del bisogno non sia sintomo di debolezza, ma segno di coraggio.
Un libro che consiglio a tutti quegli adolescenti che cercano uno specchio in cui riflettersi, con un finale che vi sorprenderà.
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