Sara Dacci
Il protagonista è Andrew Zansky, un ragazzino di 15 anni, frequenta il liceo, partecipa alle simulazioni ONU ed è nel pieno della sua adolescenza, che come tutti sappiamo è un periodo molto complicato. Andrew deve affrontare problemi familiari e inoltre soffre di obesità e, per questa ragione a scuola viene bullizzato. A inizio anno incontra una bellissima ragazza di nome April; i due stringono una forte amicizia, ma lui se ne innamora follemente. Per conquistarla decide di iniziare a giocare a football, fa amicizia con il ragazzo popolare della scuola ,O.Douglas, che gli fa cambiare il modo di vedere la vita.
Io sono rimasta particolarmente sorpresa da questo libro, poiché esprime numerosi problemi legati alla crescita, che solitamente vengono dati per scontati. Per mezzo della storia di Andrew ho capito che le persone sono sempre pronte a giudicare ogni tuo minimo particolare, soprattutto se questo non rispetta i “canoni di bellezza del momento”; purtroppo, viviamo in una società in cui la bellezza è un qualcosa di statico, legato ad un ideale, ma come sappiamo durante l’adolescenza il corpo cambia, così come il carattere e il modo di pensare, quindi non è facile accettarsi. Si tende a CAMBIARE, per piacere agli altri, per essere apprezzato e per non sentirsi inferiore; è sbagliato, poiché ognuno di noi ha caratteristiche diverse, che ci rendono SPECIALI e unici.
Una tra le cose che ho più apprezzato di questo libro è il fatto che il protagonista si è messo in gioco, si è dato da fare, ha trovato il coraggio di provare a giocare a football nonostante tutte le critiche; so che l’ha fatto soltanto per amore, ma capisco anche che una parte di lui si era stancata di essere bullizzato e di essere ricordato sempre come il “ragazzino grasso”.
Andrew ha un carattere veramente forte pur dovendo affrontare situazioni difficili, è costantemente giudicato, dalla propria famiglia, dai compagni e dalla società; insomma per un adolescente non è facile sentirsi dire ogni giorno di NON ESSERE ABBASTANZA. Lo capisco infondo, è faticoso piacersi e sentirsi a proprio agio con noi stessi, ma leggendo questo libro ho realizzato che è arrivato il momento di mostrarci veramente per quello che siamo, mostrare il nostro carattere, tutte le nostre doti, insomma è arrivato il momento di essere noi stessi al 100%. Godiamoci ogni istante della nostra adolescenza, sorridiamo, perché saranno proprio quei sorrisi, spontanei e inaspettati, che ci ricorderemo per sempre.
Lorenzo Felici
Andrew è un ragazzo dei giorni nostri, come potremmo trovarne chissà quanti altri. Potrebbe benissimo essere un mio amico, perchè in questo libro si racconta la storia di un ragazzo che subisce azioni di bullismo a causa del suo aspetto fisico e che cerca quindi di trovare un’alternativa, comportandosi e rapportandosi con gli altri solo allo scopo di trovare consensi ed amicizie. Andrew comincia a conoscere la reale essenza del mondo, con persone che non sempre sono come sembrano. Le maschere che ognuno porta, non sempre ci danno la possibilità di capire chi abbiamo davanti e, spesso, ci mettono nelle peggiori condizioni per rapportarsi con il nostro prossimo. Il peggior errore però è quello di ritenere che questo comportamento sia quello giusto e cominciare anche noi a fingere di essere quello che in realtà non siamo siamo. Proprio quando tutto il mondo davanti a lui sta andando a rotoli, Andrew si ferma a riflettere, capendo che la strada giusta da seguire è in effetti un’altra. Quindi decide che le persone che vorranno stare con lui dovranno accettarlo per quello che è, senza più fingere. Perchè il bello di una persona è nella sostanza e non nella forma. Andrew ci fa ben comprendere che per essere accettati dagli altri, per prima cosa dovremo noi stessi accettarci, così da mostrarci all’esterno per come siamo, senza alcuna maschera e senza alcun filtro. E’ un libro che ci fa riflettere e che ci capire che oggi, in una società in cui i parametri per giudicare il bello ed il brutto sono sempre di più determinati dai social e dalle tendenze del momento, è estremamente bello restare se stessi, anche contro quelli che sono i giudizi degli altri, perchè solo così avremo la certezza che chi ci accetterà lo farà per come siamo e non per come vorrebbero che noi fossimo.
Marco Cilli
premessa, ho appena finito di leggere il libro, ho deciso di non pensarci troppo su e scrivere subito il mio pensiero di getto. Allora, innanzitutto ho scelto questo romanzo perchè sono stato colpito dal titolo, in un certo senso mi ci rivedevo. Prima di iniziare a leggere il libro pensavo di avere qualcosa in comune col ragazzo; pensavo di aver vissuto la sua stessa storia, ma ho cambiato idea dopo le prime 5 pagine.
Andrew, nonchè il protagonista è in perenne lotta contro il suo corpo, ma tutto cambia quando conosce April, una ragazza dai tratti orientali che Andrew definisce bellissima. inizierà così un evoluzione sia fisica che mentale nella quale assumerà maggiore sicurezza di se stesso e imparerà a riconoscere cosa è giusto e cosa è sbagliato ma soprattutto a ponderare bene le sue scelte fregandosene del giudizio delle altre persone ma facendo quello che piace a lui. parlando di come è strutturato il racconto, posso dire che scorre molto velocemente, aiuta molto anche il color panna delle pagine del libro che affatica meno la vista e il carattere con cui è scritto. I colpi di scena non mancano, cosa ci si può aspettare da un libro che parla di un ragazzo asmatico, con i genitori separati, che pesa 140 kg e che gioca nella squadra di football?
Alessia D’Ambrisi
Ho trovato la lettura del libro “Cibo ragazze e tutto quello che non posso avere” molto leggera, divertente e non per questo non educativa. Il protagonista è un quindicenne di nome Andrew Zansky, che non è proprio il prototipo di bellezza e popolarità: pesa infatti 139 kg. Il periodo dell’adolescenza è difficile per tutti, immaginiamo per Andrew, che deve affrontare i problemi legati all’obesità, i bulli che lo tengono sempre sotto tiro e la situazione precaria della sua famiglia. Andrew però non è debole, ma determinato, infatti, dopo aver conosciuto una ragazza affascinante e irraggiungibile di nome April, decide di diventare un’altra persona per conquistarla. Si butta nello sport ed entra nella squadra di football. Conosce il mondo della popolarità e, quando è a un passo dal raggiungere il suo obiettivo, lascia tutto e volontariamente torna ad essere lo sconosciuto e grasso ragazzo sfigato. Andrew ha capito che è inutile provare a essere un’altra persona solo per raggiungere la popolarità ed essere accettati dai coetanei, perché per quanto possa sembrare bello, non ti renderà mai veramente felice. Il libro lo consiglio a tutti gli adolescenti, maschi e femmine, perché tratta di tanti argomenti che toccano tutti noi. È molto facile calarsi nel personaggio di Andrew e questa cosa rende la lettura ancora più piacevole. Una caratteristica del protagonista che ho amato è l’autoironia: riesce a raccontare eventi spiacevoli in modo leggero, facendoti nascere un sorriso sulle labbra o addirittura una bella risata. Sicuramente questo atteggiamento è un suo modo per affrontare i problemi e in ciò mi ci rispecchio molto. “Ma non mi fermo lì. Prima legge di Newton: dato un corpo in movimento, questo mantiene il proprio stato di moto. Specialmente se è un corpo grosso. Il mio corpo vola verso la porta. Il portiere enorme urla mentre mi schianto su di lui. Nemmeno lui è abbastanza grande da frenarmi. È a questo punto che raggiungo la rete. Per un secondo penso che la strapperò e finirò per schiantarmi sul parcheggio di sotto… Ma la rete regge. Almeno per un po’…”
Alessandro Folloni
Un libro con mille emozioni
Il libro cibo ragazze e tutto quello che non posso avere è un libro scorrevole e ti invoglia a leggerlo per la seconda volta, perché è un racconto veramente appassionante che parla della vita di un adolescente che fa il possibile per farsi vedere da una ragazza che gli piace moltissimo. Questo libro è stato uno dei più belli che abbia mai letto. I Capitoli sono abbastanza corti e i paragrafi spaziati, le righe hanno una lunghezza irregolare per riuscire meglio a seguire il ritmo della Narrazione ogni parola è molto capibile grazie al suo carattere e il color crema del libro fa stancare più lentamente la vista. Il libro ha 271 pagine.
Questo libro a parer mio è perfetto per gli adolescenti di età tra i 13/16 anni.
Ci sono diverse parti che mi hanno molto colpito in questo libro.
La prima è Quando quo ragazzo di nome Andrew(il protagonista) essendo un pò sovrappeso molti lo prendevano di mira quindi decise di iscriversi alla squadra di rugby per provare a far colpo ad una ragazza nuova in quella scuola.
Un altra parte è quando riuscì a parlare a O.Duglas il ragazzo più popolare della scuola e da li in poi la sua vita cambiò totalmente…Le tematiche principali sono: l’amicizia, l’amore, l’odio…
L’amicizia: Andrew con il suo migliore amico prima di incontrare Duglas e anche quando lo incontra.
L’amore: Cioè l’amore di Andrew verso la nuova ragazza della scuola il cosiddetto da lui amore a “seconda vista”, però alla fine questo amore risulterà qualcos’altro.
L’odio: L’odio verso la ragazza nuova e Duglas quando scoprì una terribile cosa. Questo è un libro veramente bello mi è piaciuto moltissimo, COMPLIMENTI.
Penelope Marmol
Recensione del libro: “CIBO, RAGAZZE E TUTTO QUELLO CHE NON POSSO AVERE”
L’adolescenza è un periodo della vita difficile e pieno di cambiamenti per tutti, ma per Andrew Zansky, un quindicenne che pesa 138 kg, può diventare davvero un incubo con bulli, genitori separati, una madre che lavora ai catering dei matrimoni, una sorella che a differenza sua mangia poco e un amore a “seconda vista” irraggiungibile: April. E come fare per poter conquistare una bella ragazza nonostante il proprio peso? Entrando nella squadra di football della scuola.
Carlo Sedda
In questo libro viene raccontata la vita di questo ragazzo di nome Andrew Zansky. Andrew è un ragazzo adolescente che va alle superiori, egli non è ben visto all’interno della scuola per via del suo peso, difatti pesa 140 chili, talvolta viene preso di mira dai suoi colleghi, Un giorno Andrew però si innamora di April una ragazza bellissima , ma la domanda è,come farà un ragazzo che pesa 140 chili a conquistare questa splendida ragazza?
Lui ha un piano, entrare nella squadra di football cos’ da diventare popolare.
Ginevra Paggetti
“non importa che decidi di fare, ma qualunque cosa sia, fallo per te stesso”. l’ideale di perfezione non esiste, il cambiamento che le persone scelgono di fare nella propria vita, come quello di Andrew, non deve riguardare il giudizio altrui ma solo ed esclusivamente una soddisfazione personale.
Andrew, 138 chili, tanta voglia di essere accettato e non considerato diverso dagli altri solo per il suo aspetto fisico, mi ha dimostrato che l’adolescenza è un periodo molto complicato, soprattutto se sei continuamente assillato da ideali di bellezza e perfezione nei quali non rientri. Andrew mi ha insegnato che qualsiasi obiettivo tu voglia raggiungere, puoi farlo, ma solo se ci metti coraggio e determinazione, e sarà soltanto alla fine che ti renderai conto che non hai reso orgogliosi gli altri, ma semplicemente te stesso.
Vittoria Lucifora
“Ognuno è portato per cose diverse e se non sei bravo, puoi sempre imparare”. Andrew 138 kili, taglia di pantaloni 62, ci insegna in questo libro che non esiste il “non ci riesco” il “non ce la faccio” tutti possiamo imparare e provare, se non riuscire, ad arrivare ai nostri obbiettivi come ha fatto lui. Non importa cosa pensino gli altri, l’importante è credere in noi stessi e in tutto ciò che la vita ci offre alla nostra età: amore, amicizie e nuove opportunità. Non è sempre semplice cogliere queste opportunità, soprattutto se circondati da giudizi esterni e paure interiori, ma tutto si può superare con la forza di volontà e il coraggio. In un periodo così difficile come quello che abbiamo passato Andrew mi ha fatto riflettere sul fatto che non devo arrendermi neanche quando sembra impossibile arrivare all’obbiettivo, perché tutti possiamo riuscire!
Grace Shimaj
Io ogni giorno non vivo oppressa dagli insulti, dagli affronti o dalle provocazioni, quindi non so cosa si provi ad andare tutti i giorni in un luogo dove si viene umiliati continuamente ed esaustivamente. Semplicemente non lo so (e sperando che non mi capiti in nessuna occasione) non lo saprò mai.
Ma dopo aver letto il libro, ho perlomeno capito il punto di vista di chi queste cose le subisce? Sì.
Ho provato (anche se per pochi attimi) l’imbarazzo del protagonista difronte a situazioni fastidiose? Sì.
Quindi anche se si tratta di un’ordinaria storia, con un finale scontato, e con delle parti disconnesse dalla narrazione principale, mi ha fatto riflettere. Adolescenti lo siamo, o lo siamo stati tutti, e tutti abbiamo avuto i nostri punti di domanda sul nostro corpo durante la crescita, abbiamo affrontato amare realtà che poi abbiamo accettato, abbiamo sofferto per amore, chi più e chi meno, ma questo è sufficiente a non farci andare avanti? NO.
Basta guardare Andrew, lui non si è eternamente demoralizzato, e lui pesava 138 kg…
La cosa affascinate di questo libro non sta negli eventi o nel linguaggio o nella trama in sé, sta in quel messaggio di speranza che si adatta a tutti i momenti difficili nella vita di chiunque, e forse insegna anche a trovare il coraggio a volte di dire “non mi importa”.
Matilde Lozzi
È un libro molto tranquillo, scorrevole, non è una lettura impegnativa. Penso che sia una cosa abbastanza positiva anche perché ogni tanto ci vuole qualcosa che non ti impegni troppo il cervello e ti faccia quasi ridere. Posso dire di essermi immedesimata abbastanza bene in Andrew… io ho sofferto di disturbi alimentari che per un periodo mi hanno portata a mangiare tanto e fare abbuffate. Ero ingrassata molto e non mi piacevo per niente e so anche che l’arrivo di una persona che ci piace possa sconvolgere ancora di più le cose. Ho trovato questo libro un libro molto vicino alla vita di molti ragazzi, una storia che possa essere ben compresa. Ho notato che non si parla molto spesso di questo aspetto… l’essere più in carne, o meglio, ho notato che spesso si raccontano storie di ragazzi che magari tendono a non mangiare e per questo poi hanno problemi. Mi è arrivata molto questa storia perché finalmente ho più o meno trovato qualcosa che potessi abbastanza comprendere, in cui immedesimarmi davvero… guardarsi allo specchio e non piacersi, il giudizio degli altri, i pantaloni che non si chiudono. Posso quindi dire di ritenere questo libro non uno dei più affascinanti che abbia mai letto ma comunque un libro che mi è arrivato molto e che quindi ho letto con attenzione, interesse e curiosità.
Sara Meziu
La prima impressione: “libro banale, la storia mi annoierà, sarà carino ma nulla di speciale” (sì, ho imparato a giudicare un libro dalla trama anziché dalla copertina, la quale tra l’altro mi piaceva pure). Il libro parla di un ragazzo quindicenne di nome Andrew Zansky che pesa 139 kili, a scuola è quello sfigato che viene preso in giro per il peso però poco prima che inizi la scuola incontra una ragazza bellissima di cui si invaghisce e che vuole conquistare a tutti i costi. Con mia grande sorpresa, mi sono completamente ricreduta; all’interno di questo libro ho trovato tantissimi insegnamenti che sebbene noi conosciamo di già, ricordarli non fa mai male, del tipo: “ognuno è portato per cose diverse e se non sei bravo, puoi sempre imparare” per quanto April, la ragazza nuova e bellissima per cui il nostro protagonista Andrew ha una cotta, non mi piaccia come persona questa frase mi ha fatto spuntare un sorriso, dovrei tenere a mente questa frase più spesso; oppure “tutte le persone che vorresti fossero perfette prima o poi finiscono per essere semplicemente umane. Una bella fregatura” distruzione dell’idea di perfezione, stupendo! Altra frase detta da un personaggio poco valorizzato ma che è sempre rimasto sé stesso “non importa ciò che decidi di fare, ma qualunque cosa sia, falla solo per te stesso” Eyatan, il migliore amico di Andrew, una perla di saggezza che non riguarda il sesso, inaspettato. Questo libro mi ha fatto riflettere, sorridere, arrabbiare e emozionare contro ogni aspettativa.
Rebecca Ercoli
“Lancio uno sguardo alle ragazze, vedo di sfuggita il movimento dei capelli, delle braccia e delle gambe. Altre cose che non posso avere”.
Andrew Zansky, 138 kg, non vuole più essere il ragazzo “cicciottello” preso in giro da tutti, non vuole più essere quello che fa fatica a sedersi nelle sedie delle lezioni di storia e non vuole più essere il ragazzo che non può avere ciò che piace agli adolescenti: avere le ragazze intorno, giocare a football, andare alle feste. Andrew vuole essere accettato dagli altri, cerca l’approvazione altrui.
Così decide di cambiare.
Cambia amici, hobby, modo di vestire, modo di comportarsi e rapportarsi con gli altri. Andrew raggiunge quello che ha sempre desiderato, con tanto impegno e forza di volontà riesce ad arrivare alle feste con la squadra di football e le cheerleaders, ad essere acclamato da tutti prima delle partite e a stare seduto con i più popolari della scuola nella mensa. Andrew ha tutto quello che aveva sempre desiderato, ma nell’entusiasmo del momento non si è accorto che ha perso tutto. Ha perso se stesso, si è adattato a cosa gli altri volevano da lui, ma non si è chiesto cosa piaceva a se stesso, ha perso il suo migliore amico e tutte quelle che in realtà erano le sue reali passioni.
Alla fine Andrew, in continua ricerca dell’approvazione degli altri, inizia ad accettarsi e piacersi per com’è.
Lapo Burchietti
Un tentativo di ribalta.
Mi chiedessero di riassumere in pochissime parole questo libro, non ne troverei nei di migliori.
un ragazzo di 138kg che si innamora e per questo cerca di ottenere popolarità tra i suoi compagni di scuola; entra nella squadra di football e conquista la popolarità che cercava ma si rende immediatamente conto che qualcosa manca e che quella vita risulta tutt’altro che perfetta.
Il libro insegna che per essere felici, bisogna essere sé stessi e ignorare ciò che gli altri pensano di noi.
Inoltre, ho apprezzato tantissimo quelli che sono i criteri di alta leggibilità che hanno reso il libro ancora più scorrevole e leggero.
Duccio Migliorini
Cibo ragazze e tutto quello che non posso avere
La storia del libro per me è stata abbastanza coinvolgente soprattutto i capitoli nei quali il protagonista stringe un rapporto (come? Metterei un aggettivo) con il giocatore di football della scuola, devo ammettere che ha dato una svolta alla storia molto inaspettata e allo stesso tempo interessante.
Inoltre ritengo che il tema trattato sia molto attuale e
il linguaggio vicino a noi giovani ragazzi, il carattere in cui è scritto il libro e il tipo di carta hanno contribuito a una lettura tutt’altro che impegnativa, soprattutto la sera quando ci si mette a leggere sul letto con la schiena contro il muro con la lampadina accesa e gli occhi che cominciano a bruciare dopo mezz’ora.
L’unica cosa che mi ha lasciato un po’ perplesso è il finale il quale si integra bene nella storia, ma me lo aspettavo più allegro e in un certo senso più trionfante per il protagonista.
Jacopo Cammilli
La vita di Andrew è a dir poco terribile, e leggendo il libro ci si rende conto di come sia difficile vivere in un mondo dove i ragazzi pur di apparire attraenti ai propri coetanei, si comportano in maniera completamente diversa rispetto alla loro vera personalità, come se fossero coperti da maschere e costumi. I centotrentotto chili del protagonista, oltre che a causa dal cibo, sono fatti dai pregiudizi e dagli insulti, dallo stress, dalla frustrazione, dalla rabbia e da tutti i problemi passati durante questa vita difficile e frastornata, a cominciare dalla situazione familiare, dove i genitori invece che aiutare il proprio figlio, che ha bisogno di essere ascoltato da qualcuno più di chiunque altro, fanno tutt’altro. Il fatto amaro, che mi farà sempre dubitare della società umana, è che la storia di Andrew accade realmente ogni giorno, ma nonostante il passare degli anni, questo odio pieno di pregiudizi e presunzione, invece che diminuire, si amplifica sempre di più. Un libro rapidissimo da leggere, in cui ci si immerge fin da subito grazie all’atteggiamento di Andrew, che a volte si rivela anche autoironico. Consigliatissimo, in particolare per gli adolescenti (o con chi vi ha a che fare).
Lorenzo Salimbeni
“Non preoccuparti se gli altri non ti apprezzano. Preoccupati se tu non apprezzi te stesso” -Confucio
Adatto a chiunque abbia dei problemi di autostima.
Tra gli adolescenti di oggi basta essere alto un metro e settantanove invece che un metro e ottanta per sentirsi inferiore agli altri, per isolarsi, per chiudersi in camera per piangere. Bene, ora immaginati di avere 15 anni, pesare 140 chili e tutte le mattine dover fare a lotta con i jeans taglia XXL perché riesci a malapena a chiuderli, e continuare a voler vivere col sorriso stampato in faccia, allontanando ogni pensiero negativo buttando tutto sull’ironia, senza mai dare agli altri l’impressione di essere un ragazzo fragile.
La storia del nostro Andrew è esemplare sotto questo punto di vista: lui non solo ha scelto di affrontare la sua obesità senza mai abbattersi, ma si è anche unito alla squadra di football americano della scuola per mettersi in gioco, per sentirsi integrato tra i suoi coetanei, e anche, perchè no, conquistare la ragazza dei suoi sogni. Dalle pagine di questo libro mi è arrivato un messaggio importante e molto forte, che a mio modo di vedere deve essere universale: Ognuno ha i propri difetti, ma se imparassimo ad accettarli e a lasciarci scivolare addosso i giudizi altrui, essi non acquisirebbero alcun peso.
Jacopo Salani
Cliché. Questa è la parola con cui descriverei il libro, perché a mio parere è la solita storia dove il ragazzo sfigato fa amicizia con il gruppo popolare e tradisce il suo unico amico, ma poi si pente della sua decisone e torna dal suo vecchio migliore amico. Ciò però non significa che sia un male, anzi, a me il libro in realtà è piaciuto, perché l’ho trovato un libro leggero e scorrevole, e con una scrittura moderna, che però tratta di argomenti importanti e profondi come i disturbi alimentari, gli impedimenti che derivano da essi e come si possano superare. Ho inoltre trovato molto bello il gesto di scrivere il libro in un font che rende più facile la lettura alle persone dislessiche, in modo che anche per loro sia un modo per rilassarsi e distrarsi e non per stressare la loro mente.
Gabriele Harff
“Cibo, ragazze e tutto quello che non posso avere” mostra degli aspetti positivi ma anche degli aspetti negativi. Un aspetto positivo è la narrazione, che è divertente e fresca. Un altro elemento positivo è la leggibilità e fluibilità del racconto. Uno dei suoi aspetti negativi è,invece, il linguaggio un po’ troppo “moderno”. La frequente presenza di parolacce non rende a mio parere la storia molto accattivante. Inoltre, la trama, che narra del solito ragazzo “sfigato” che vuole realizzare i suoi sogni, è abbastanza comune e non viene sviluppata in modo particolarmente originale. Concludendo, non lo segnalo come un romanzo da non perdere.
Francesca Dolfi
Immaginatevi di essere un ragazzo sovrappeso(di precisamente 138 chili), poco considerato, preso di mira dai bulli, con un solo amico, che partecipa alle simulazioni ONU, che mangia molto, con una brutta situazione familiare e nel gruppo di sostegno di ginnastica, ma sopratutto, innamorato di una ragazza che non lo guarda nemmeno perché fa parte del gruppo degli “sfigati”.
Immaginatevi poi che questa situazione cambi, solo per una piccola parte, ma che cambi: passare da non essere considerati da nessuno a far parte della squadra di football e girare i corridoi con i più noti della scuola e ad essere considerato da QUELLA ragazza.
Tutto questo sforzo? Per diventare popolare solo per una ragazza, una bella e asiatica fanciulla di nome April, e come dice Eytan le ragazze che portano i nomi dei mesi, delle città e dei fiori sono fiche!
Questa è la descrizione di Andrew, un ragazzo che tutti vedono solo come il ragazzo sfigato e grasso nella loro scuola e che vuole cambiare per gli altri, pensando che diventare conosciuto sia la cosa che gli rivoluzionerebbe la vita in meglio, e non accorgendosi che tutto quello di cui aveva bisogno era la sua solita vita, quella normale, quella da ragazzo sfigato non considerato da nessuno, a parte che dal suo migliore amico Eytan(senza quelle noiosissime simulazioni ONU, ovviamente), anche se la squadra di football gli è servita per capire svariate lezioni di vita e per provare una nuova esperienza, che sicuramente, non scorderà mai.
Può, e forse lo è, sembrare banale, perché tratta di una storia sentita e risentita, solo rivisitata, ma rivisitata bene e infatti mi ha conquistata molto e subito e mi ha fatto capire tanto sulle apparenze e sui pregiudizi, ma sopratutto, ha confermato la mia teoria, cioè che se l’amicizia è un’amicizia vera, prevale sull’amore e non va trascurata per nessun motivo.
Considero molto carina l’idea dei “criteri di Alta leggibilità” e sapere che nello scrivere un libro non ci si basa solo sulla storia, ma anche sui “comfort” del lettore mi conforta.
Chiara Iadanza
“Inizia la corsa, prosegue con la ginnastica, e poi diventa una cosa orribile. Annaspo al meglio delle mie possibilità e, quando nessuno mi vede, uso di nascosto l’inalatore per l’asma.”
Andrew Zansky è un ragazzo di 15 anni, frequenta il secondo anno di liceo e deve affrontare l’adolescenza. Andrew oltre ai problemi legati all’obesità deve sopportare anche la situazione in famiglia con la separazione dei suoi genitori e Jessica, sua sorella, che al contrario di lui mangia troppo poco.
Come se non bastasse, a scuola, Andrew deve avere a che fare continuamente con le intimidazioni di un bullo che lo perseguita da sempre; ma fortunatamente al suo fianco c’è il suo migliore amico Eytan che, nonostante sia completamente diverso fisicamente da Andrew, non ascolta i pregiudizi delle altre persone e passa molto tempo in sua compagnia;
All’inizio del nuovo anno tutto sembra uguale a quello precedente, fino a quando non incontra April, una ragazza molto bella, che sembra essere quella dei sogni per Andrew.
Arianna Brunetti
Cibo, ragazze e tutto quello che non posso avere.
Lo devo ammettere, non mi sarei mai aspettata che questo libro mi potesse piacere. “Cibo, ragazze e tutto quello che non posso avere” non è esattamente il tipo di lettura che di solito apprezzo, sono stata inizialmente “obbligata” a leggerlo, ma mi sono pienamente ricreduta. Il modo in cui l’autore tratta uno dei problemi più grandi tra gli adolescenti, me compresa, ovvero di come sia difficile accettarsi per ciò che siamo e come appariamo mi è piaciuto molto.
Tutti i ragazzi del mondo si ritrovano almeno una volta a porsi le domande “chi sono?” o “cosa farò nel futuro?” oppure “perché sono diverso dagli altri?” o, la più pesante secondo me, “come posso piacere agli altri?”. A queste domande non credo ci sia una risposta, ma una cosa è certa, per stare bene con il mondo, bisogna prima stare bene con se stessi, accettarsi e capire che siamo tutti diversi e nessuno è sbagliato. Ovviamente questo processo è molto più facile a dirsi che a farsi, e quasi ancora più difficile è essere vicino ad una persona che ha questo tipo di problemi, e che di accettarsi non ne vuole proprio sentirne. Ho infatti trovato davvero bello come nel libro si dia voce non solo al protagonista, ma anche agli altri personaggi, ognuno con le proprie debolezze e i propri punti di forza.
La popolarità è quel sogno nel cassetto che in molti hanno, ma che succede quando ci arrivi? Che succede quando finalmente fai colpo su chi volevi e piaci agli altri? Spesso ti rendi conto che forse non era quello che volevi e il tuo sogno nel cassetto finisce per smontarsi in mille pezzi. Il modo in cui “Cibo, ragazze e tutto quello che non posso avere” parli anche di cotte, storie d’amore e popolarità senza risultare troppo sdolcinato, è davvero molto originale.
Gabriele Fabbri
Wow!
Che storia, che libro, che emozioni.
Mi sono ritrovato dentro Zansky e dentro la sua storia, perché anche io, come lui, ho vissuto un’infanzia nella quale ero grassoccio, nella quale avevo difficoltà a infilarmi i pantaloni, nella quale dovevo tirare le maglietta per allargarla in modo da non far vedere l’evidente pancia.
Naturalmente non ero più di un quintale, ma rispetto ai bambini della mia età non ero normale, non passavo inosservato.
Di conseguenza, sicuramente a piccole dosi, ho rivisto il me di qualche anno fa che non sopportava di levarsi la maglia o mettersi i jeans e, come per Andrew, aveva un amore per una ragazza bellissima, non ricambiato per via della condizione fisica in cui versavo. Anche io avevo la mia April, si chiamava Viola e non le sono mai piaciuto.
La tristezza di anni difficili e, di certo, non pregni di felicità, ha provocato una leggera fuori uscita di lacrime durante la lettura delle pagine più tristi. Non avevo mai pianto su un libro.
L’emozione più grande è, però, guardarsi indietro e pensare: “io ero così, io ero…” Ero, sì, adesso non più, adesso meglio.
Ecco il bello dei libri, ecco il bello di immaginarsi a proprio piacimento i visi dei personaggi, e io sulla faccia tonda e triste di Zansky, scorrendo le pagine del libro, ho immaginato la mia.
Mattia Cacciari
“Cibo ragazze e tutto ciò che non posso avere” è una lettura molto interessante, che parla di temi introspettivi e molto importanti, delle nostre ambizioni e delle nostre voglie.
Andrew ha 15 anni, pesa 139 chili e noi ci ritroviamo catapultati nella sua quotidianità piena di insidie e, per il lettore, inaspettate difficoltà, come l’infilarsi i pantaloni o fare altre cose che a noi sembrano facili o scontate.
Il messaggio che io ho visto in questo libro è la ricerca di chi si è, e di chi si vuole diventare in futuro, oltre che insegnarci ad affrontare le difficoltà che si devono superare per diventare chi si vuole essere. Mi ha colpito molto il piano preparato da Andrew per riuscire a conquistare April, la ragazza che ha conosciuto a uno dei matrimoni che la madre ha contribuito a preparare; entrare nella squadra di football della scuola così da diventare popolare e conquistare la ragazza di cui si è innamorato.
Io solitamente sono molto determinato e quando mi pongo un obiettivo riesco a portarlo a termine, anche se spesso, siccome sono abbastanza a ambizioso, ci impiego tanto tempo per raggiungere gli obbiettivi che mi pongo. Di questo libro mi è piaciuto il confronto tra le abitudini di chi soffre di obesità e quelle delle persone che non ne soffrono e, durante la lettura l’attenzione viene portata in particolare sul problema dell’obesità tra gli adolescenti; inoltre, l’obesità è trattata sempre in maniera abbastanza scherzosa ma allo stesso tempo profonda.
Lo consiglio a chi apprezza libri di un genere più tranquillo rispetto romanzi di avventura o mistero e a chi cerca una lettura stimolante e coinvolgente.
Matteo Nerozzi
Andrew Zansky, ragazzo di 138 kg, con genitori separati, cerca di entrare nella squadra di football della scuola nell’inutile speranza di fare innamorare April di lui e di fare tornare insieme i suoi genitori.
«April si volta verso di me e allora accelero. Accelerare, per un ragazzo che a stento riesce a correre, non ha molto senso, eppure il mio corpo lo fa automaticamente. […] In qualche maniera finisco al centro del gruppo, la porta è a sei metri da me, difesa da un portiere enorme. Dal nulla la palla si materializza davanti ai miei piedi, i ragazzi mi urlano “Tira! TIRAAA!”. […] Mentre sto calciando, le gambe mi cedono, la palla resta dov’è, io prendo una traiettoria aerea e precipito su un gruppo di ragazzi, che cadono come birilli.»
Secondo me, questo estratto rappresenta metaforicamente la mia esperienza con questo libro. Inizialmente pensavo fosse diverso dalle solite storie del ragazzo “sfigato” e con problemi fisici e familiari che cerca di diventare il ragazzo più popolare della scuola solo per conquistare il cuore di una ragazza, ma che poi capisce che è meglio lasciare perdere e rimanere se stessi. Invece è esattamente il solito libro stereotipato che racconta una storia già vista e sentita in altri libri e film.
Libro davvero troppo scontato, mi aspettavo meglio, l’unica nota positiva è il fatto di essere stato realizzato in modo che tutti possano leggere questo libro facilmente e in modo facilitato grazie al font, il colore della carta e altre caratteristiche elencate a fine libro.
Giulia Antonini
“Cibo ragazze e tutto quello che non posso avere” sembra l’incubo di ogni quindicenne che vuole avere una vita normale ed essere trattato come un ragazzo normale. Andrew 138 kili e una famiglia che più che aiutarlo lo affossa: una madre che cerca di avere il controllo di tutto quello che fa, una sorella che come dice il protagonista assomiglia ad un asparago e il padre simile a lei. Trova finalmente la ragazza dei suoi sogni, ma tutti sanno che serve entrare nella squadra di football della scuola per fare colpo. Un libro pieno di humor e molto giovanile.
Ci insegna come non arrendersi di fronte alle difficoltà anche se tutto ci rema contro e che non sempre le cose sono come sembrano e non bisogna fermarci alle apparenze.
Olimpia Machado Sales Grade
É un libro un po’ scontato. Nonostante la trama sia carina e abbastanza coinvolgente, é un po come quelle commedie adolescenziali americane, che anche se non sono dei capolavori vuoi sapere come vanno a finire. É scritto in maniera piuttosto semplice, con qualche battuta carina. Ho apprezzato gli accorgimenti grafici usati dall’editore per venire in contro ai lettori meno forti e rendere la lettura meno faticosa.
Tommaso Soricaro
La lettura è molto scorrevole il linguaggio usato per descrivere scene del racconto è molto semplice e facilmente comprensibile a tutti, soprattutto il libro fatto con carta color crema che aiuta gli occhi a non stancarsi. È sollevante vedere che, nonostante la dura situazione del protagonista che si interseca ai suoi vari problemi familiari, nei dialoghi e nei discorsi troviamo molta ironia e sarcasmo. Nonostante la storia sia un po’ banale e superata, complessivamente l’ho trovato stimolante. Pur avendo un finale abbastanza scontato fa riflettere quanto lui non si scoraggi e provi a tutti i costi a conquistare la ragazza per cui ha perso la testa essendo consapevole di pesare 138 kg e 7 hg.
Giacomo Crisci
Andrew Zansky è un ragazzino di quindici anni in piena adolescenza, pertanto, e lo dico per esperienza personale, la sua vita è un maremoto, una soluzione (in una soluzione i componenti non sono più distinguibili all’osservazione diretta. Le soluzioni possono essere separate solo attraverso passaggi di stato che coinvolgano i componenti in maniera differente. Cit. Wikipedia)
di emozioni che aspettano l’attimo giusto per essere separate.
La sua situazione non è come quella di un normale ragazzino poiché lui non lo è, lui come tanti altri ragazzi diversi in qualcosa rispetto alla massa è stato, è e spero che in un mondo futuro non sarà, discriminato e offeso.
Il sogno che nutro è che un giorno la diversità sarà apprezzata proprio perché speciale ed unica.
Ho scritto varie righe ma non sono ancora arrivato all’elemento cardine del racconto, ciò che, come detto prima lo rende speciale, Andrew è un ragazzo obeso, pesa centotrentotto chili, che per la società adolescenziale così selettiva del tempo in cui viviamo è sinonimo di emarginazione.
Il contesto casalingo rispecchia lo stato d’animo di Andrew, i genitori sono separati e tra loro il clima è teso, la sorella invece, è l’opposto di lui, mentre lui è un ragazzo gradevole e spesso auto-ironico, Jessica è magra e come la definisce lui, super-stronza.
La vita però non è sempre crudele col nostro protagonista infatti anche egli, dopo una continua crescita sotto tutti i punti di vista, che dura per tutto il racconto, riesce ad avere delle soddisfazioni che mai gli erano state concesse.
Infine, secondo me l’autore del libro, l’americano Allen Zadoff ha tratto ispirazione dal modello Pirandelliano, dal tema della maschera e dall’adattamento dell’individuo sulla base del contesto e della situazione sociale in cui si trova.
Infatti è proprio questo che secondo me la storia di Zansky vuole trasmettere, il non giudicare dalla “copertina” perché TRA L’ESSERE E L’APPARIRE C’È DI MEZZO UN MONDO.
Gabriele Grossi
Cibo ragazze e tutto quello che non posso avere è un romanzo, il quale tramite la sua lettura vuole porre a noi lettori alcune domande di riflessione. La domanda che mi sono posto io ma credo in generale è la seguente: è possibile essere amati per quello che una persona è nella realtà? Il libro parla di un adolescente di nome Andrew che pesa centotrentotto kili. All’interno del racconto si affrontano le sue incertezze e le sue lotte quotidiane che prevedono di cercare un’approvazione da sempre negata per via del suo aspetto fisico. Abituato a essere riconosciuto solo come una “taglia 62 di pantaloni” Andrew si pone come obbiettivo quello di avere un’adolescenza come tutti i suoi coetanei anche se non deve scontrarsi solo con i problemi a scuola ma pure con quelli familiari. Infatti, l’obesità di Andrew è sintomo di un disagio che ha come base la famiglia, sempre molto poco unità ma molto distante. Tra i genitori divorziati e la sorella poco affettuosa, il ragazzo si trova solo come a scuola dove è vittima di bullismo da parte di un ragazzo di nome Ugo. Personalmente il libro mi è piaciuto molto perché credo che evidenzi il principale problema di ragazzi simili ad Andrew, ovvero il non supporto sin dalla nascita della propria famiglia che costruisce la radici della vita e della salute del figlio. Crescere con il supporto di alcune persone è fondamentale psicologicamente ma è anche altrettanto importante su come approcciare il mondo al di fuori della propria casa.
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