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Aristotle è un ragazzo di 15 anni che non ama interagire con i suoi coetanei, infatti non ha amici, inoltre è il più piccolo di quattro fratelli: le due sorelle hanno 12 anni in più di lui e suo fratello ne ha 11 in più. In casa è vietato menzionare quest’ultimo, in quanto si trova in carcere, ma Aristotle è determinato a scoprire per quale motivo sia finito lì. Fa sogni su di lui, ma non si ricorda il viso, perché l’ultima volta che lo ha visto era molto piccolo. Un giorno incontra in piscina un ragazzo della sua età che gli rivolge la parola chiedendogli se aveva intenzione di imparare a nuotare. I due in poco tempo diventano molto amici: Dante sapeva molte cose perché suo padre era un professore e aveva una passione per l’arte, la scienza e il porsi domande a cui dare risposte. Aristotle con il tempo inizia a riflettere su argomenti difficili per la sua età e comincia a credere che forse anche lui è in grado di pensare. “Mi era venuto da pensare che le poesie sono come le persone. Alcune persone le capisci subito. Altre non le capisci e basta, e non le capirai mai.” Ha ragione, perché le persone non sono tutte uguali e non tutte sono compatibili con noi. “Magari le lacrime erano contagiose. Come l’influenza.” Capita che lo sconforto altrui invada anche il nostro corpo. “Non basta non parlare di quello che ti passa per la testa per essere un buon attore.” Non esiste solo la parola come forma di comunicazione delle emozioni e dei pensieri, ci sono gli occhi: dicono tutto quello che non viene detto. “Non mi sembra che ci sia posto per me da nessuna parte.” Ecco uno dei dilemmi che molti adolescenti sentono dentro di loro: non sanno che il luogo giusto è dove sono le persone giuste, quelle che ci fanno sentire liberi e felici. “A volte tutto quello che devi fare è dire la verità. La gente non ci crederà. Dopodiché ti lascerà in pace.” Le persone sono sempre pronte a giudicare, non è necessario cambiare per andare bene agli altri perché ci sarà sempre qualcuno che troverà il pelo nell’uovo. “A volte il dolore era come una tempesta che arrivava all’improvviso”. Il dolore non si controlla: quando si sente non si può mandare indietro, non è come avere sulla punta della lingua una parola ma per non ferire le persone la si ricaccia indietro. Come si intende dalle citazioni, questo libro è adatto ai ragazzi, perché Aristotle e Dante comprendono insieme alcuni segreti del loro universo, e dell’universo che accomuna i loro coetanei.
Matilde Chiariello
Questo libro narra di due ragazzi, Aristotle e Dante, del loro rapporto e di come affrontano la vita. Aristotle è il narratore: spiega le sue giornate in modo semplice, ma spesso si perde nei suoi pensieri. Leggendo ho pensato che Ari fosse un po’ “sfigatello”, per questo mi è stato fin da subito simpatico. E’ descritto come un ragazzo che sta sulle sue e non ha tanti amici proprio perchè non vuole averli o pensa di non averne bisogno. Viene raccontato anche che Aristotle non ha avuto un’infanzia facile: il padre è un reduce di guerra, pieno di traumi e ricordi, e la madre ha da badare alle sue sorelle e a suo fratello, finito in prigione. Dante, invece, ha una situazione più facile: ammira i suoi genitori per quello che sono e che hanno fatto e ha con loro un ottimo rapporto, è un ragazzino vivace e con tanta voglia di vivere.
Mi è piaciuto molto il fatto che il libro parlasse del rapporto fra i genitori e i figli, poiché è una parte importante dell’adolescenza, ma sicuramente la parte centrale della storia è la relazione tra i due ragazzi. Mi ha colpito molto la fiducia e il rapporto inseparabile che c’è fra i due, nonostante le disavventure. Aristotle è subito affascinato da Dante, dai suoi modi di fare, il rapporto cambia lentamente durante tutto il libro: all’inizio è solo amicizia, poi si crea una sorta di curiosità fra i due, il voler scoprire sempre più cose l’uno dell’altro e arriva l’amore. Il cambiamento mette in crisi la mente complicata di Aristotle e questo mi è sembrato quasi un ossimoro: lui aveva paura di stare con Dante, ma era anche la cosa che lo rendeva più felice.
Mentre leggevo questo libro ho pensato subito che scorresse molto facilmente, è scritto bene, ma soprattutto parla di un tema molto coinvolgente. Il libro tratta di adolescenza e può piacere alle persone che, come me, stanno vivendo questa età o che vogliono riviverla. Io leggendo mi sono immedesimata molto con Aristotle, che è sempre perso nei suoi pensieri e alla ricerca della propria identità, e questo mi ha fatto riflettere sul fatto che tutti hanno problemi e difficoltà durante l’adolescenza e mi sono sentita meno sola nei miei piccoli drammi. L’autore vuole dirci che l’adolescenza è un momento delicato della nostra vita, ma anche il più bello e prezioso che ci possa essere e, con le persone giuste, è una bellissima avventura.
Megi Petanaj
Il romanzo “Aristotle e Dante scoprono i segreti dell’ universo” racconta di due ragazzi di nome Dante e Aristotele, entrambi di origine messicana. Nel libro si sottolinea la differenza tra loro, nonostante abbiano la stessa età. Secondo me la parte più significativa emerge nel momento in cui si confrontano rendendosi conto che il loro rapporto familiare, la loro fiducia in se stessi, il loro carattere e i loro interessi sono completamente differenti. Secondo me Aristotele rappresenta i ragazzi in età adolescenziale: lui si dimostra insicuro, incerto e impaurito dal futuro e dalla crescita. Consiglio questo libro perché tratta di un tema attuale e fa riflettere sui dubbi, le incertezze, le paure che si affrontano in età adolescenziale e su come molti fattori, come il rapporto familiare, influenzano la crescita e il modo di relazionarsi con gli altri.
Allegri Cassandra Solaya
Ho amato questo libro alla follia, mi ha trasmesso e insegnato tanto. Mi ha mostrato come dei ragazzi della mia età possono sentirsi e comportarsi rispetto alla scoperta della loro sessualità. Riguardo l’amore, ho sempre nutrito la convinzione che chi ama qualcuno del suo stesso sesso non facesse un percorso di “scoperta” e lo sapesse da sempre. Ari e Dante però mi hanno mostrato che non è così e che alla nostra età a volte si pensa di sapere chi siamo e cosa vogliamo, ma poi una serie di eventi o di persone che incontriamo ci convincono totalmente dell’opposto.
Ho riflettuto molto su questo aspetto dell’adolescenza, Ari e Dante mi hanno fatto capire che a questa età ci sono tanti di quei segreti dell’universo da scoprire che non ci possiamo permettere di essere presuntuosi, come spesso tendiamo a essere, su quello che ci accadrà e su come lo vivremo, dovremmo piuttosto essere sempre disposti ad accogliere e imparare qualcosa di nuovo e inaspettato e a farne tesoro, senza pregiudizi o congetture. Il libro è un romanzo di formazione con al centro una storia d’amore e di scoperta, quella di Ari e Dante. Aristotle è un ragazzo messicano di 14 anni apparentemente disinteressato a tutto ciò che lo circonda, che si trova ad affrontare diverse crisi e conflitti sia con se stesso che con le persone che gli stanno attorno, soprattutto con i suoi genitori. Ari spesso si interroga su che tipo di persona è e su chi vuole diventare, ad affiancarlo in questo percorso c’è il suo migliore amico Dante, appunto, con cui spesso si confronta e si confida, ma che col tempo sembra provare per Ari un sentimento più forte dell’amicizia. Questo porta Ari a scoprire nuovi aspetti e caratteristiche di sé che prima non pensava di poter avere. Le frasi che più mi sono piaciute del libro sono tante, ma forse una più di tutte mi ha colpita: “La mia vita era sempre l’idea di qualcun altro”. A quanti di noi succede di continuo? Che bello sarà poterci ribellare a questa condizione, per realizzare l’unica idea di noi che davvero conta, la nostra.
Ruggero Alessandro Tassi
L’ho rovata commovente, la storia di Aristotele Mendoza e Dante Quintana. In alcuni tratti in loro mi ci sono anche ritrovata, due ragazzi adolescenti che non solo stanno scoprendo il mondo intorno a loro o, come dice Aristotele, “tutti i segreti dell’universo”, ma stanno scoprendo anche loro stessi. Perchè quello dell’adolescenza, è una fase di cambaiamento per tutti e sotto tutti i punti di vista. Si inizia a fare i conti con un corpo in cambiamento, non sempre facile da accettare, come per Ari, che nel corso della storia dovrà imparare a conoscere la nuova persona che sta diventando.Si inizia a dover spesso fare i conti con i propri difetti e il proprio carattere ma, sopratutto, si inizia a diventare adulti. Il che è sicuramente un tratto difficile da dover gestire.Come scoprirà Ari, diventare maturi è a volte complicato, perchè ogni azione che si compie o parole che si dicono hanno una conseguenza, e di certo è necessario prendersi le proprie resonsabilità e affrontare qualsiasi situazone, facile o cmplicata che sia. Nel corso del romanzo, comunque, i due amici affronteranno molti altri aspetti della vita. Ad esempio, l’essere sinceri con gli altri e con se stessi. Non è facile, perchè la sincerità nasconde dietro di sè la paura di deludere qualcuno. Aristotele dovrà fare i conti con la paura di deludere le persone che ama, come i suoi genitori, che finalmente sta imparando davvero a conoscere, ma sopratutto la paura di deludere Dante. Il suo Dante, la persona migliore che gli sia mai capitata nella vita. Anche Dante, nella sua purezza e intelligenza, dovrà fare i conti con i suoi sentimenti, anche se talvolta difficli da accettare, sopratutto da lui stesso. Dovrà anche affrontarne le consegenze, ma in un modo a mio parere molto ammirevole: senza scappare mai. Se c’è una cosa che questo libro mi ha insegnato, è che la sincerità, sopratutto verso qualcuno che si ama, può cambiare tutto, e la cosa più bella è quando riesce a cambiare la vita delle persone in meglio. Nel complesso il libro mi è piaiuto molto, sopratutto per la vastità di temi e riflessioni che il romanzo affronta attraverso la storia dei due protagonisti. Due ragazzi che, nel bene e nel male, riusciranno sempre a rialzarsi insieme.
Viola Borselli
Aristotle e Dante scoprono i segreti dell’Universo
“A volte tutto quello che devi fare è dire la verità. La gente non ci crederà. Dopodiché ti lascerà in pace.”
Ari e Dante hanno quindici anni e abitano a El Paso.
Ari vive con i suoi genitori e il suo cane, non è abbastanza colto, non conosce bene suo padre, pensa sempre al fratello Bernardo in carcere e non sa nuotare.
Dante vive con sua madre e suo padre, è appassionato di poesia, natura, scienze e letteratura, ama la sua famiglia, pensa sempre col bicchiere mezzo pieno e sa nuotare.
Da quando questi ragazzi si incontrano in piscina diventano inseparabili; sono come il giorno e la notte, ma condividono tutto.
Un giorno di pioggia, Ari è a casa di Dante quando quest’ultimo cerca di salvare un uccellino dalla strada. D’un tratto appare una macchina ad alta velocità che corre verso il ragazzo senza che egli possa accorgersene.
Riuscirà Dante a salvarsi? Rimarranno ancora amici? Chi è veramente Bernardo? Qual è la sua storia? Cosa nasconde dentro di sé il padre di Ari? Quali sono i veri segreti dell’Universo?
Aristotle e Dante scoprono i segreti dell’Universo è un romanzo rosa, profondo, commovente, contemporaneo e di formazione. I temi affrontati sono la famiglia, l’amicizia, l’amore, la propria identità e i valori dell’esistenza.
La lettura e la narrazione sono discorsive e toccanti grazie alla semplicità e alla delicatezza con cui vengono trattati i temi più importanti dell’opera e con cui vengono raccontate la spontaneità e la perfetta intesa che nasce tra i due protagonisti sin dal loro primo incontro.
In conclusione, questo libro mi ha davvero attratta a sé nonostante non sia il mio genere preferito. Un particolare che ho amato è stata la trama in “slow-burn” la quale mi ha completamente legata alle riflessioni di Aristotle riguardo i sentimenti complessi e diversi che prova per Dante. Sin dall’inizio ho intuito che questo romanzo non fosse come gli altri, ma che avesse un pizzico di magia in più. Forse il titolo può fuorviare il lettore, ma solo chi lo leggerà fino alla fine scoprirà i veri segreti dell’Universo.
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